Posturologia per cantanti

Tra le problematiche posturali legate al corretto esercizio della tecnica vocale, primarie sono quelle che influenzano la gestione respiratoria.

La lordosi fisiologica della zona lombare-pelvica, ad esempio, non dovrebbe essere accentuata durante l’atto inspiratorio. Questa ricerca di delordotizzazione va comunque esercitata senza eccessi, per non provocare una chiusura “riflessa” della parete addominale anteriore, che determinerebbe conseguenti tensioni nelle componenti del sostegno espiratorio durante il canto stesso. Nella posizione eretta, per assicurare maggiore stabilità dell’insieme colonna vertebrale-diaframma, la postura ottimale è quella con base d’appoggio stabile sugli arti inferiori, che si situano entro un’area che non supera il diametro delle proprie spalle sia in senso frontale (piedi moderatamente allargati) che sagittale (un arto davanti all’altro). Considerando che tale postura viene realizzata per un certo tempo con una certa spesa muscolare, è importante che sia confortevole e non provochi tensioni accessorie disturbanti: è pertanto utile mantenere una certa flessibilità sugli arti inferiori con ginocchia lievemente flesse.

L’ideale postura del collo è a nuca allungata rispetto alla posizione delle spalle, ma senza irrigidimenti, in modo che la rotazione collo-testa non sia limitata. Questo accorgimento permette anche di evitare inclinazioni, sollevamenti o stiramenti passivi della scatola laringea permettendo quella libertà di gestione del sistema glottico-sovraglottico che favorisce una maggiore facilità di sviluppo degli armonici e di esecuzione delle agilità. Una postura scorretta a questo livello ha un’influenza non solo sul timbro, per alterazione dei rapporti morfovolumetrici delle cavità di risonanza, ma anche sulla dinamica respiratoria. Un atteggiamento posturale corretto richiede dunque che il tratto cervicale sia mantenuto in posizione eretta, in allungamento nucale, evitando così la lordosi e l’estensione e sollevamento mandibolare.
Le spalle dovranno essere aperte ma rilassate, per non sollecitare la muscolatura accessoria alta.

L’addome, durante la fase inspiratoria, mantiene un tono interno, la cosiddetta “tensione di parete” addominale, compiendo perciò escursioni relativamente limitate. Si potrebbe dire che l’addome, nell’inspirazione, tonifica meccanicamente il diaframma difendendone l’allungamento e provvedendo ad una base relativamente ferma contro cui può contrarsi: già in questa fase le sensazioni sono di una respirazione contemporaneamente appoggiata e sostenuta.

Da quanto detto, si evince che lo sforzo fisico in un cantante è molto più alto di quanto si possa pensare e di conseguenza spesso, se la postura non è mantenuta correttamente, è facile incorrere in problematiche e tensioni che non solo peggiorano la qualità della vita, ma spesso anche l’esecuzione tecnica nel canto. I condizionamenti posturali e le tensioni che nascono tra applicazione tecnica vocale e necessità del movimento sono spesso risolte dai cantanti attraverso esperienze di rilassamento o di autoposturazione, dalle quali traggono vantaggio la naturalezza del gesto e la stabilità dell’emissione. L’aiuto di un professionista, sia in fase preventiva che eventualmente curativa è di fondamentale importanza. Posturologi, osteopati e fisioterapisti possono aiutare a migliorare la salute fisica e l’esecuzione sin dai primi trattamenti.