Traumatologia dello sport: pallavolo e beach volley

Le problematiche più comuni legate a questi sport riguardano la spalla, la schiena, il ginocchio, la caviglia e i muscoli. Vediamo nel dettaglio.

La spalla. È l’articolazione più mobile del corpo umano, ma al tempo stesso è quella che ha la minima stabilità intrinseca dovuta alla configurazione anatomica dei suoi componenti osteo-articolari. Per questo motivo le parti mio-tendinee, capsulari e legamentose sono sottoposte a notevole sovraccarico funzionale. I principali problemi sono legati alle patologie della cuffia dei rotatori (conflitto) e del cercine glenoideo (inserzione del capo lungo del bicipite). Buona norma è effettuare esercizi di rinforzo al fine di prevenire gli infortuni.

La schiena. La pallavolo è uno degli sport più a rischio per quanto riguarda l’insorgere di lombalgie, siano esse di natura discale, muscolare o derivanti da spondilolisi. Queste sono spesso associate a dolori sciatalgici che tendono ad aumentare con l’allenamento, fino a diventare fortemente invalidanti. Occorre quindi che le lombalgie in fase acuta siano gestite con la massima attenzione. Soprattutto nelle lombalgie adolescenziali vanno evitati i grossi carichi, curando la postura e la tecnica esecutiva del gesto atletico.

Il ginocchio. Si hanno sia patologie da sovraccarico funzionale che patologie da lesione traumatica. Nel primo gruppo rientrano tendinopatie inserzionali distali dell’apparato estensore (ginocchio del saltatore in zona sotto e soprarotulea e sulla tuberosità tibiale) e infiammazioni cartilaginee (condriti acute e croniche). Nel secondo gruppo rientrano tutti gli esiti di traumi distorsivi (sofferenza legamentosa, rottura meniscale mediale o esterna, lesione del legamento crociato anteriore totale o parziale).
La caviglia. Parlare di lesioni a carico della caviglia significa parlare di distorsioni. Il fine della riabilitazione deve essere in primo luogo limitare l’instaurarsi di instabilità cronica post-traumatica (vedi post sull’allenamento propriocettivo).

I muscoli. Secondo una semplice classificazione le lesioni muscolari possono essere dovute a traumi diretti (contusioni) e indiretti (elongazione, distrazione, strappo). Nelle elongazioni (contratture) si ha insorgenza del dolore su tutto il muscolo in una fase successiva a quella di lavoro (solitamente il giorno dopo). Nelle distrazioni (stiramenti) si ha insorgenza acuta del dolore. Non c’è lesione muscolare, ma aumento del tono con strisce dolenti su tutto il muscolo e una progressiva incapacità a proseguire l’attività. Negli strappi (1°-2°-3° grado) si ha insorgenza acuta del dolore. È presente una lesione muscolare più o meno estesa, si ha impotenza funzionale immediata ed è descrivibile il gesto che ha generato il problema.

Conoscere le problematiche specifiche di uno sport è fondamentale per la prevenzione, la cura e il recupero completo. È preferibile rivolgersi a medici e terapisti specializzati nella cura degli sportivi per essere accompagnati in tutto il percorso di cura, riabilitazione e recupero funzionale.